I cento anni degli Ingegneri in provincia di Sondrio – Argomenti e testimonianze

Lo scorso ottobre la mostra a Palazzo Pretorio di Sondrio dedicata al centenario dell’Albo degli ingegneri e l’incontro, a cura dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Sondrio, “A scuola con… gli Ingegneri” con gli studenti del Liceo Scientifico “Carlo Donegani”, dell’Istituto tecnico tecnologico “E. Mattei” e dell’Istituto tecnico “A. De Simoni – M. Quadrio” del capoluogo.

Nel solco delle iniziative legate al primo secolo dell’Albo si inserisce anche il volume presentato e donato agli iscritti all’Ordine al termine del convegno omonimo “I cento anni degli Ingegneri in provincia di Sondrio – Argomenti e testimonianze” organizzato lunedì 15 aprile alla sala Succetti di Confartigianato.

Un omaggio a oltre un secolo di attività in Valle, ma anche alla figura stessa dell’ingegnere e alla grande diversificazione delle competenze rispetto alle “classiche” civile e industriale che si sono fatte strada nel corso dei decenni fino alle figure – definite “mitiche” – di chi davvero ha saputo lasciare il proprio segno nella storia, nella nostra storia fatta di strade, ferrovie, centrali idroelettriche, edifici pubblici e privati, interi nuclei abitativi, insediamenti industriali e agricoltura non certo per caso definita “eroica”.

Da un’idea del Presidente dell’Ordine, l’ingegner Felice Mandelli, poi sviluppata da un gruppo di lavoro ristretto composto dagli ingegneri Enrico Moratti, Antonio Della Torre e Benedetto Abbiati è nato il volume in cui sono confluiti, in un felice intreccio di “argomenti e testimonianze”, appunto – come recita il sottotitolo – numerosi contributi che a vario titolo sviluppano molteplici spunti della professione e rendono omaggio al genio di numerosi “colleghi”, da Carlo Donegani, «colui che ha modellato l’attuale assetto territoriale della provincia principalmente attraverso le strade dello Spluga e dello Stelvio», a Giovan Battista Schiantarelli di Tirano, l’ingegnere centenario, numero 5 nell’Albo. Da Ugo Martinola, «il progettista che ha portato a Sondrio l’architettura internazionale del Novecento», all’ingegner Giuliano Zuccoli, l’«imprenditore valtellinese nel mondo dell’energia».

«Regola aurea della nostra professione – ha rivelato l’ing. Benedetto Abbiati riferendosi alla genesi del volume – è quella di “fare un progetto del progetto”, prima di mettersi all’opera. L’intento era quello di tratteggiare anche l’evoluzione di una professione che nel corso di questi 100 è molto cambiata: ci sono ingegneri che spiccano per grande sensibilità architettonica ed estetica, altri si mettono in luce quali protagonisti della vita amministrativa, altri ancora si specializzano in settori molto di nicchia quali possono essere gli impianti funiviari. Ci sono poi i docenti, gli esperti in Intelligenza Artificiale e potrei continuare ancora».

«Esistono però tre elementi unificanti – ha continuato – e sono la tendenza al costante confronto con la realtà concreta, la disponibilità ad assumersi personalmente responsabilità e la disponibilità a fornire servizi alla comunità». Esempi in questo senso, ha aggiunto Enrico Moratti, storico presidente dell’Ordine dal 1987 al 2013, arrivano dall’impegno distribuito su tutto il territorio nel periodo post-bellico o dopo l’alluvione del 1987.

Il volume ha rivelato anche la passione per la storia e la scrupolosa ricerca documentaria dell’ing. Antonio Della Torre, cui si devono la dettagliata ricostruzione del lungo e travagliato iter che ha portato alla nascita dell’Ordine degli Ingegneri,  ma anche i capitoli – che vanno letti come altrettante declinazioni della professione – dedicati alla rete ferroviaria in Valtellina e Valchiavenna, ai terrazzamenti e la coltivazione della vite e all’ingegneria elettronica e le sue applicazioni.

Significativo anche l’intervento dell’ing. Cinzia Capelli, invitata a redigere un contributo sulla propria esperienza di donna nel campo dell’ingegneria. «Mi ricordo quando al “Poli” non esistevano ancora, a fine anni ‘90, i servizi igienici al femminile – ha ricordato – eppure resta una sfida incredibilmente interessante e solo apparentemente si parte in svantaggio». Capelli ha sottolineato inoltre le caratteristiche femminili che rappresentano un valore aggiunto al metodo ingegneristico di base, quali «capacità di osservazione e ascolto, curiosità e sensibilità», il tutto fondato su una buona base di stoica resistenza che le donne – ingegneri e no – hanno in dote “proprio come certi materiali”».

A conclusione del volume, i beneauguranti “Pensieri ed emozioni per il futuro” del Presidente Mandelli. “Ci aspettano anni di interessante ed entusiasmante lavoro per dare evidenza concreta ai progressi della tecnologia, della fisica quantistica e dell’intelligenza artificiale generativa, sempre con il nostro approccio sistemico che ci permette di trovare soluzioni anche semplici a problemi effettivamente difficili… In questo percorso la tecnologia ci può aiutare molto, ma al centro del progetto ci saranno sempre donne e uomini con il loro valore creativo”.

Alla presentazione del volume “I cento anni degli ingegneri in provincia di Sondrio” è seguita l’assemblea annuale di bilancio con l’approvazione sia del conto consuntivo 2023, sia del preventivo 2024 dell’Ordine.

L’addetto stampa – Sara Baldini