Mostra “Da Fattori a Previati. La collezione Molo della Pianacoteca Cantonale Giovanni Zust di Rancate al MVSA“. Inaugurazione venerdì 17 marzo 2023, alle ore 17:30 presso Sala Gianoli di Palazzo Sassi de’ Lavizzari, sede del MVSA – Museo Valtellinese di Storia e Arte del Comune di Sondrio.
Riccardo Molo, uomo d’affari di origine ticinese, attivo a cavallo tra Ottocento e Novecento tra Ticino, Berlino, Rio de la Plata, in Argentina, e soprattutto in Italia. E assolutamente italiana è la grande raccolta d’arte che Riccardo Molo riuscì a mettere insieme nella sua bella villa di Balerna (Chiasso, Cantone Ticino), nel corso degli anni Venti: Previati, Mosè Bianchi, Segantini, Delleani, Fattori, per citarne alcuni in un progetto, tipico dei quegli anni, di raccolta dei vertici di ogni singola “scuola regionale”.
Dal 17 marzo al 27 agosto 2023, una selezione di 13 opere di questa collezione verrà esposto nelle sale di Palazzo Sassi de’ Lavizzari, sede del MVSA, nella mostra “Da Fattori a Previati.La collezione Molo dalla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate al MVSA”, in collaborazione con la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio, Cantone Ticino).
In ottemperanza al già citato influsso culturale del suo tempo, l’imprenditore ticinese scelse di conferire alla propria raccolta una fisionomia “nazionale”, ripartita attraverso lo schema storiografico e critico delle scuole regionalistiche. Con attento equilibrio cercò pertanto di assicurarsi dipinti di artisti lombardi (Mosè Bianchi, Pietro Bouvier, Gaetano Previati, Giovanni Segantini), piemontesi (Lorenzo Delleani), veneti (Vincenzo Cabianca, Pietro Fragiacomo, Marius Pictor), emiliani (Giovanni Muzzioli, Alberto Pasini), toscani (Tito Conti, Giovanni Fattori, Ruggero Panerai), napoletani (Edoardo Dalbono) estendendosi anche alla Francia, sia pur limitatamente al settore della grafica.
Oltre a quelli di Previati, tra i più importanti dipinti spiccano Donna con calice di Bianchi, La diligenza a Sesto di Fattori, All’abbeveratoio di Fragiacomo, fin qui considerati dispersi, quando non sconosciuti del tutto, che contribuiscono a completare il catalogo dei rispettivi artisti e ad approfondire la conoscenza della pittura dell’Ottocento e le vicende del suo collezionismo tra il Ticino e l’Italia.