Un incontro di fine anno particolarmente significativo quello che si è tenuto sabato 11 dicembre alla Sala Succetti di Confartigiano Sondrio: nell’impossibilità di ritrovarsi con la consueta formula del pranzo conviviale, a causa del perdurare dell’allarme Covid, gli ingegneri della Provincia di Sondrio hanno potuto vivere un momento dal sapore internazionale grazie alla relazione del collega Sergio Schena, iscritto all’Ordine provinciale e membro del cda del comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina 2026.
“Sono ingegnere e mi sento tale” ha premesso il professionista sondriese al pubblico presente in sala e ai colleghi che partecipavano da remoto prima di fare una esauriente panoramica sull’organizzazione dell’evento a cinque cerchi e, soprattutto, sulle sue previste ricadute sul territorio.
“Una sintesi della sintesi” come ha sottolineato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Sondrio, Marco Scaramellini.
Sgombrando il campo da ogni possibile equivoco, l’ingegner Schena ha precisato che, su disposizione dello stesso Cio (il Comitato Olimpico Internazionale), ogni opera o infrastruttura realizzata in vista dei Giochi dovrà essere economicamente sostenibile nel tempo. Nessuna “cattedrale nel deserto”, quindi, ma interventi in grado di svolgere un ruolo di autentica risorsa anche dopo la chiusura delle gare.
Altro aspetto toccato da Schena è quello legato al turismo e, di conseguenza, all’economia della Valle. Dopo aver illustrato i dati e le cifre di un movimento in costante crescita dal Dopoguerra e del boom mediatico che inevitabilmente ne consegue, il relatore ha però lanciato un avvertimento: “Perché tutto questo possa avere delle ricadute concrete in chiave economica, non è sufficiente ospitare i Giochi. L’esempio di Albertville in Canada (sede delle Olimpiadi invernali del ’92) è eloquente: non ha avuto lo sviluppo che si aspettava. Le Olimpiadi ci offrono una grande opportunità, dovremo essere bravi noi a saperla sfruttare”.
La sfida insomma è lanciata, a tutti i livelli e non soltanto in relazione alla necessità di migliorare i collegamenti viari della provincia con il resto del mondo, tema da sempre molto sentito dai valtellinesi, ma anche dai numerosi turisti.
“Un ruolo importante lo svolgeranno anche il marketing e la comunicazione, soprattutto in vista di un turismo sempre più internazionale e più aperto a paesi come Cina, Russia e Australia che finora neanche immaginavamo di poter raggiungere e in vista di un possibile riposizionamento verso l’alto della clientela” ancora Schena. Tutto questo senza dimenticare l’opportunità di offrire all’enogastronomia locale di qualità, ma anche alle imprese che operano sul territorio, una platea incredibilmente più ampia di potenziali clienti.
Il monito è stato ripreso anche dal presidente Scaramellini, che si è dichiarato assolutamente fiducioso sulla capacità di Valtellina e Valchiavenna di dimostrare anche una volta le proprie riconosciute capacità organizzative.
In chiusura di incontro, spazio anche ai decani della professione in provincia ai quali sono stati consegnati i tradizionali riconoscimenti per le carriere più lunghe.
Sono stati premiati per i 50 anni di laurea Enzo Pilar Giuriani e Giuseppe Maria Mancini.
Il riconoscimento dei 40 anni di laurea è andato invece ai professionisti: Enrico Bertoletti, Paolo Brotini, Adelio Canclini, Enzo Santino Compagnoni, Angela Fico, Pierluigi Fontana, Bortolo Franzini, Giorgio Pedranzini e Rino Vittorio Peruviani.
L’addetto stampa – Riccardo Carugo